La maggior parte degli esseri viventi presenti sulla terra esiste grazie all’apparato circolatorio che trasporta un liquido essenziale per la vita stessa: il sangue. Grazie ad esso, infatti, le cellule del corpo vengono nutrite ma soprattutto ossigenate, permettendone il normale ciclo riproduttivo.
Nell’uomo il sangue può essere di 4 gruppi: A, B, AB e Zero e questi quattro gruppi possono avere a loro volta il cosiddetto fattore RH (o antigene D) la cui presenza o assenza ne determinano la positività o la negatività.
Cos’è il sangue?
Il sangue è quindi quell’elemento fondamentale che consente all’uomo di poter vivere; esso è formato prevalentemente da un liquido biancastro, il plasma, in cui sussistono gli altri elementi come i globuli bianchi, i globuli rossi e le piastrine.
Il gruppo sanguigno ed il fattore RH sono condizioni fondamentali per l’utilizzo del sangue; l’introduzione nell’organismo di un gruppo sanguigno diverso o del gruppo RH positivo in un soggetto privo del fattore RH comporta delle reazioni emolitiche di intolleranza e coagulo che, se non sono prese in tempo, possono causare danni e, in qualche caso, anche la morte. Proprio questa ragione nei casi di urgenza viene sempre somministrata una sacca di sangue contenente il gruppo sanguigno Zero (donatore universale) che ha il fattore Rh negativo, in modo da scongiurare qualsiasi problematica e incompatibilità.
La donazione del sangue
Che cosa significa donare il sangue? Sostanzialmente significa che una persona, il donatore, mette a disposizione una certa quantità del suo sangue (450 mL ±10%) per un ospedale o un centro trasfusionale in modo che possa essere utilizzato per soggetti che ne hanno bisogno a causa di traumi, incidenti o malattie ematiche. Questo atto, che in Italia è svolto in forma assolutamente gratuita, è regolato da norme ed indicazioni ben precise atte a salvaguardare non solo la salute del donatore, ma anche quella del ricevente che si ritroverebbe del liquido impoverito degli elementi base come globuli rossi, piastrine e globuli bianchi. Per diventare donatore bisogna sottoporsi ad una visita medica e ad un controllo preventivo che si svolge all’interno del centro ematologico in cui si va a donare e per passare dallo stato di Donatore Occasionale a Donatore Periodico bisogna aver effettuato almeno due donazioni consecutive.
Tipologia di donazione del sangue
Come già detto la donazione non può essere libera ma è regolamentata da precise tempistiche di recupero che variano a seconda del tipo di donazione e se il donatore è uomo o donna.
La principale differenza sta nel tipo di donazione, in quanto esiste la donazione a sangue intero, la più conosciuta, e quella in aferesi; nella prima al donatore viene sottratto il sangue esattamente così come è all’interno dell’organismo ed il donatore vedrà la sacca posata sulla bilancina colorarsi di rosso, mentre nella seconda il donatore viene collegato ad un macchinario che separa i componenti principali (plasma, globuli rossi, piastrine e globuli bianchi) e parte del plasma viene rimesso all’interno del corpo.
La differenza è quindi sostanziale in quanto nel primo caso, ovvero nella donazione completa, al donatore viene sottratta una quantità totale di liquido (plasma, globuli bianchi e rossi e piastrine) che non può eccedere i 450 ml, mentre nel secondo al donatore possono essere estratti uno o più componenti contemporaneamente; viene considerata donazione a sangue intero anche se effettuata mediante suddivisione dei componenti nel caso in cui vengono prelevati i globuli rossi.
Ogni quanto tempo si può donare il sangue?
Il donatore, per legge, non può avere un’età inferiore ai 18 anni ed un’età superiore ai 65 (sia uomo che donna) con tutti i valori nella norma e assolutamente privi di ogni tipologia di malattia trasmissibile.
Nel caso di donazione a sangue intero la frequenza di donazione per gli uomini e per le donne che abbiano superato il periodo di fertilità è di una volta ogni 3 mesi (4 donazioni/anno) mentre per le donne che sono in fertilità, il periodo si raddoppia, potendo donare una volta ogni 6 mesi (2 volte/anno).
Nel caso di donazione in aferesi la situazione si complica un poco in quanto gli uomini possono donare in aggiunta alle 4 donazioni di sangue intero, al massimo per 6 volte l’anno, con un intervallo minimo di un mese e mezzo se si tratta di piastrine o plasma, e di 20 giorni se si tratta di globuli bianchi oppure da una precedente fatta di sole piastrine (o plasma) ad una successiva donazione di sangue intero. Per le donne questi tempi sono leggermente allungati non tanto per le donazioni massime (che sono 6 all’anno come per gli uomini) ma nella frequenza minima tra una donazione e l’altra che deve essere minimo di 2 mesi nel caso di aferesi di piastrine o plasma o di 30 giorni negli altri casi.
La durata della donazione (intesa come tempo intercorrente per il prelievo effettivo del sangue) è quindi variabile in quanto è dipendente dal tipo di donazione che viene effettuata: si passa infatti dai dieci minuti per quanto riguarda il sangue intero, ai circa quaranta per i globuli bianchi e il plasma fino ad arrivare all’ora e mezza nel caso di aferesi delle piastrine; a questo si devono aggiungere dai cinque ai dieci minuti (a seconda se sangue intero o in aferesi) di ripresa post donazione e recupero della posizione eretta.
